Meteo Cronaca & News Estero
Freddo e INONDAZIONI in Israele, mai così negli ultimi 18 anni!
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- Pubblicato 13 Aprile 2015
- Scritto da Rinaldo Cilli
Se qualcuno aveva programmato una vacanza in Israele nella prima settimana di Aprile bhè, di certo non si aspettava di trovare condizioni climatiche praticamente invernali. Sabato 11 Aprile, a Gerusalemme, la temperatura massima è stata di appena +9°C, accompagnata da molte nubi, forti raffiche di vento e da intense, persistenti precipitazioni.
Dopo una sorprendente, anomala ondata di caldo nei giorni immediatamente precedenti il week end (tra mercoledì e giovedì in molte città si sono toccati i +40°C!!), la situazione è perentoriamente mutata dopo appena 72 ore. Il passaggio di un nocciolo freddo in quota ha infatti scatenato un sensibile aumento dell'instabilità atmosferica, innescando un processo convettivo estremamente marcato, figlio anche e soprattutto degli ampi divari termici presenti nella zona.
E così i forti rovesci di pigogia, in combinazione con frequenti grandinate, hanno determinato un corposo abbassamento delle temperature a causa del rovesciamento dell'aria fredda dalle alte quote verso il suolo, proprio grazie alle intense precipitazioni. Nella giornata di sabato a Tel Aviv non si è andati oltre i +16°C, ad Haifa la massima è stata di appena +13°C. A Gerusalemme, lo abbiamo già detto in apertura, + 9°C è stato il valore massimo di sabato 11 Aprile.
Durante il week end, per via di questa rapida, ma incisiva incursione artica, è tornata la neve anche nella catena del monte Hermon, nel nord dell'Israele, con accumuli anche piuttosto significativi al di sopra dei 700-800 metri di quota. Punte cumulative fino a 20-25 cm che hanno arrecato numerosi disagi soprattutto alla circolazione stradale, con molte arterie secondarie rimaste chiuso al traffico.
A partire dalla notte del 9 Aprile a Tel Aviv sono stati misurati ben 70 mm di pioggia, a Gerusalemme addirittura 85 mm.
Molte zone son rimaste per oltre due giorni a rischio inondazioni, specie l'area dei parchi nazionalii intorno al Mar Morto. Per questo le autorità hanno chiuso molte strade che conducono ai fiumi Azazon, Tur, Tamarim e Qumran.
Rinaldo Cilli
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