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Gelo sempre più intenso fra Siberia e Kazakistan, in settima apparirà l'anticiclone termico
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- Pubblicato 22 Novembre 2014
- Scritto da Daniele Ingemi
Come avevamo già anticipato nei giorni scorsi, l’abbassamento di latitudine del “lobo siberiano” del vortice polare, fino al cuore della Siberia centro-occidentale, oltre alle nevicate diffuse e a venti gelidi e a tratti intensi, sta producendo anche un poderoso raffreddamento di tutta l’area ad est degli Urali.
Difatti, l’ampia circolazione ciclonica, facente capo al “lobo siberiano” del vortice polare, proprio nel corso delle prossime ore piloterà, verso il bassopiano della Siberia occidentale e le steppe del Kazakistan, un vasto blocco di aria gelida, di diretta estrazione artica, con isoterme fino a -23°C -24°C alla quota di 850 hpa
Questo vasto nucleo di aria gelida, durante il movimento verso latitudini più meridionali verrà intercettato dalle correnti settentrionali attive lungo il bordo orientale dell’imponente anticiclone, da giorni posizionato sulla Russia europea. Queste, molto intense, permetteranno all’aria molto gelida, di provenienza artica, di potersi gettare sul comparto siberiano centro-occidentale e sulle steppe kazake, determinando, già a partire da domani, un drastico crollo dei valori termici nei bassi strati, che si porteranno su valori abbondantemente inferiori alla soglia dei -28°C -30°C, ma con punte anche sotto i -40°C lungo l’altopiano della Siberia centrale e nella regione dell’Altaj.
Ma il gelo, stavolta, si avvertirà anche sulle steppe dell’Asia centrale, in particolare sul Kazakistan, dove i termometri potranno scivolare sotto il muro dei -30°C. Persino nella capitale Astana la minima di lunedì dovrebbe essere intorno i -30°C. L’intenso raffreddamento “avvettivo”, legato all’afflusso dell’aria gelida nella libera troposfera, si sommerà al significativo “Albedo” creato dai terreni innevati di fresco. Ciò comporterà un massiccio raffreddamento che interesserà un’area davvero vasta che copre gran parte del territorio siberiano e persino le steppe del Kazakistan.
Trattandosi di masse d’aria artiche continentali, d’estrazione siberiana, queste si presenteranno piuttosto gelide solo nei bassi strati, avendo uno spessore non superiore ai 1.5-2.0 km. Ciò farà avvertire il gelo maggiormente nelle località a bassa quota, mentre in quota i valori termici potranno risultare anche un po’ più elevati. Questo vasto “lago di aria gelida”, a partire dalla prossima settimana, potrebbe favorire la formazione dell’anticiclone termico “russo-siberiano”, che dovrebbe presentare i propri massimi proprio nell’area ad est degli Urali, non poi così distante dal confine naturale europeo.
Daniele Ingemi
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