Lista delle singoleTeleconnessioni o Indici Climatici
Blocking Index: didattica semplificata. Cosa è e cosa monitora
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- Categoria principale: Didattica
- Categoria: Lista delle singoleTeleconnessioni o Indici Climatici
- Pubblicato 13 Dicembre 2012
- Scritto da Luciano Serangeli
Il Blocking Index ( Indice di Blocco ), è un indice climatico ( teleconnesione) le cui dinamiche atmosferiche furono individuate e illustrate nel 1990 dagli scienziati italiani del clima Stefano Tibaldi e Franco Molteni.
Cosa monitora il Blocking Index e cosa è un blocco atmosferico? Vediamolo insieme.
Un "blocco atmosferico" è comunemente indicato come la situazione in cui il normale flusso zonale ( propagazione delle perturbazioni da ovest verso est ) è interrotto da un forte e persistente flusso meridionale, che tende a instaurare sulla traiettoria di propagazione delle perturbazioni quello che viene definito un "anticiclone di blocco". Di qui la denominazione Blocking Index.
La normale progressione verso est delle perturbazioni, che porta sull'Europa condizioni di instabilità a componente termica mite, in quanto ad essere trasportate sono masse d'aria polare-marittima ( distinte tra calda e fredda ), viene impedita e conduce a episodi di prolungate condizioni meteorologiche estreme, poichè tende ad attivarsi una circolazione settentrionale o orientale, entrambe caratterizzate dal trasporto di masse di aria artica, "marittima" se provenienti dalle distese marine del nord, "continentali" se provenienti dalle distese territoriali estremamente fredde dell'est.
In questo caso ci siamo attenuti ad una breve spiegazione inerente il continente europeo, ma ovviamente il Blocking Index non è essenziale solo per il monitoraggio della situazione meteorologica sull'Europa, bensì è utile alla diagnostica delle condizioni meteoclimatiche di entrambi gli emisferi del globo terrestre.
l'indice di blocco di Tibaldi e Molteni (1990) ha modificato quello precedente di Lejenas e Okland (1983). L'indice è ideale per il monitoraggio atmosferico in tempo reale, in quanto individua l'isolamento delle regioni tagliate fuori dal normale flusso verso est a 500 hPa, associato ai blocchi altopressori ad alta latitudine.
Le condizioni atmosferiche più estreme, derivanti da una situazione di blocco alle correnti provenienti da ovest, possono essere persistenti e durare da alcuni giorni fino ad alcune settimane, spesso accompagnate da temperature significativamente basse e anomalie di precipitazione.
Gli esempi di campi di anomalie all'altezza di 500 hPa e gli episodi di blocco ad esse associati, sul nord-est dell'Oceano Atlantico e sul Pacifico del Nord, sono quelli più studiati, in quanto queste due regioni sono le aree preferite per l'insorgenza di blocchi atmosferici durante la stagione fredda nell'emisfero settentrionale.
Una risultante comune tra gli studi scientifici è che questi longevi estremi climatici sono associati a ricorrenti anomalie di flusso atmosferico.
Numerosi studi sono giunti alla conclusione che l'attuale poca abilità previsionale oltre i pochi giorni di distanza ( breve termine ), deriva principalmente dalla incapacità dei modelli numerici di previsione del tempo di simulare l'insorgenza e l'evoluzione dei flussi di blocco.
Il miglioramento e l'evoluzione degli studi sul come individuare velocemente tali situazioni di blocco atmosferico alla alte latitudini, trasportata sugli attuali modelli numerici di previsione, potrebbe migliorare moltissimo l'attendibilità e l'esattezza delle previsioni a lungo termine.
Per la consultazione dello stato aggiornato del Blocking Index, potete visitare la pagina del NOAA al seguente URL:
http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/precip/CWlink/MJO/block.shtml
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