Didattica fenomeni & parametri atmosferici
Intensi sistemi TEMPORALESCHI hanno colpito la città di ROMA; di che tipo di temporali si è trattato? DETTAGLIATA spiegazione del fenomeno
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- Categoria: Didattica fenomeni & parametri atmosferici
- Pubblicato 12 Marzo 2013
- Scritto da Emanuele
Piove copiosamente ormai da diverse ore su tutto il Lazio, con dei forti temporali che hanno interessato in maniera particolare le zone interne della regione e alcuni luoghi di Roma. Temporali che sono stati accompagnati da una forte attività elettrica, che a sua volta ha portato isolati episodi di grandine, a tratti anche insistente e abbondante.
Vediamo insieme i processi di innesco di questo genere di temporali.
Partiamo dando una piccola descrizione di cosa sia la grandine.
La grandine è formata da chicchi di ghiaccio quasi sferici . Diciamo che per il nostro tipo di clima è un fenomeno quasi piuttosto frequente, soprattutto nei periodi primaverili e in quelli estivi. Questa viene prodotta da nubi temporalesche alte vari chilometri, le quali a loro volta vengono agitate da fortissimi moti convettivi.
Dunque le così dette nubi da grandine sono i cumulembi con la sommità a "cavolfiore".
I chicchi di grandine derivano da delle gocce di pioggia ed possiedono una struttura detta a strati. Ovvio che più saranno forti i moti convettivi, più il loro diametro sarà ampio. La loro grandezza però dipende anche dalla concentrazione dei nuclei di condensazione e dal luogo di caduta. Perchè parliamo di luoghi di caduta?
Perchè per un fattore del tutto fisico i chicchi che cadono in montagna sono più grandi di quelli che cadono in pianura, perchè attraversano strati di aria pià calda prima di raggiungere il suolo.
Il processo di formazione dunque è il seguente: Masse di aria calda salgono velocemente fino a raggiungere i 10 km di altezza, dove la temperatura risulta essere diversi gradi sotto lo zero. A questo punto le parti più alte della nube si congelano e l'aria calda in veloce risalita superare il limite massimo di saturazione. La conseguenza è che entro 1 h dall'inizio del moto inizierà a piovere a rovesci.
Di conseguenza nella nube si sviluppano dei venti tali da sostenere i cristalli di ghiaccio, i quali salgono e scendono oltre lo zero termico, ricoprendosi ogni volta di nuovo ghiaccio. Raggiunta una massa limite, che dipende dalla forza dei venti, cadono tutti insieme e il cumulonembo si dissolve poi in pioggia sempre più leggera che via via perde potenza.
Ecco, questa è la modalità di esecuzione dei temporali che si sono abbatutti oggi nel Lazio. Ovviamente temporali di un certo genere, oltre a portare fulmini e tuoni dovuti a scontri tra masse di aria calda e aria fredda, portano un brusco abbassamento delle temperature, dovuto al crollo della colonna d'aria, proprio grazie ai forti rovesci.
Emanuele Valeri, Meteo Portale Italia
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