Didattica fenomeni & parametri atmosferici

Eppure questa mattina Roma ha rischiato un veloce fenomeno nevoso: vediamo perchè, analizzando anche un"illustre precedente"

Chi l'avrebbe mai detto, eppure è così: questa mattina molte zone di Roma sono andate vicino così dal vedere un velocissimo ma altrettanto incredibile fenomeno nevoso da cuscinetto freddo. Vediamo perché e come sarebbe potuto andare diversamente.

C'è un precedente illustre nella storia della meteorologia romana, non è lontano, molti di noi se lo ricordano con vero piacere, anche se dopo i 20/40 cm di neve del febbraio scorso, l'evento del 17 dicembre 2010 è stato depositato quasi "nella soffitta". Come andò quella volta?

Dopo una notte GELIDA, la città di Roma si risvegliò con pochissime nubi e una marea di ghiaccio per le strade: ghiacciarono le fontane del Bernini, ghiacciò la Fontana di Trevi, ghiacciò l'acqua incanalata nei pozzi e nelle gallerie. Merito di aria davvero fredda transitata 7 ore prima a 850 hPa ( i radiosondaggi di Pratica di Mare stimarono quasi -10°C a 850 hPa quella notte) che creò quasi istantaneamente un effetto cuscinetto sulla città, garantendo basse temperature per molte ore a seguire.

Se non fosse arrivato il libeccio a rovinare il cuscinetto d'aria fredda, probabilmente la città non avrebbe superato temperature di 2/4°C per alcuni giorni a seguire. Ma quel giorno, contro le aspettative di molti, nevicò copiosamente per diverse ore. Fiocchi moderati, a tratti anche forti, con un lievissimo strato nevoso al suolo. Eppure quando arrivò il libeccio e la nuvolosità cumuliforme e stratiforme le temperature erano ancora vicine allo zero, come mai?

L'aria gelida transitata durante la notte, essendo di tipo pellicolare, ha deciso di stazionare nei bassi strati per diverse ore. Ci è voluto molto prima che il libeccio riuscisse a rompere il cuscinetto, così tanto tempo che la neve è iniziata a cadere copiosa sulla città con termiche assolutamente inopportune in un'altra occasione (-25 °C a 500 hPa, -1°C a 850 hPa). Dopodiché, il libeccio si è fatto forte e insistente, tanto che in serata ogni traccia del gelo a Roma era ormai un ricordo, viste le temperature massime vicine ai 12°C.

Oggi ci siamo andati vicini a vedere un fenomeno simile a quello appena raccontato: molto probabilmente, se questa notte fosse transitata aria più fredda di quella che effettivamente c'è stata, sarebbero stati in molti ad urlare di gioia nel vedere la dama bianca cadere sulla Capitale. Il cuscino invece c'è stato eccome in Ciociaria, ed è durato così a lungo che la neve ha iniziato ad accumulare ad Anagni e Ferentino, e in altre zone della Ciociaria centrale.

Una buona condizione per vedere neve a Roma, chiamata da molti appassionati di meteorologia, "sovrascorrimento di aria caldo-umida sopra un cuscino d'aria fredda nei bassi strati"è il seguente: transito di aria fredda in nottata con cielo sereno, temperature che iniziano a calare per effetto dell'inversione, nubi che arrivano con temperature ancora negative (quando arrivano le nubi basse l'inversione termica si blocca e le temperature iniziano a salire freneticamente) e precipitazioni che iniziano a cadere con temperature di pochi decimi al di sopra dello zero e con dew point negativi, oppure con temperature positive ma con qualche temporale che "abborda" la costa, scaricando al suolo tutto il suo carico d'aria fredda in men che non si dica.

Diversi quartieri hanno visto a Roma Ovest qualche fiocco di neve tra la pioggia, merito di temperature al di sotto dei due gradi, punti di rugiada debolmente positivi e umidità non superiore al 70%, ma si è trattato di casi isolati e fioccate molto ma molto veloci.

Eppur questa mattina a Roma siamo andati vicini a vedere una fioccata da cuscino freddo.....

Naturalmente la foto è d'archivio, e risale alla spettacolare giornata del 4 febbraio 2012. 

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