Didattica fenomeni & parametri atmosferici
La temperatura di RUGIADA e lo pseudopotenziale
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- Categoria: Didattica fenomeni & parametri atmosferici
- Pubblicato 08 Febbraio 2011
- Scritto da Rinaldo Cilli
In questo semplice editoriale didattico andremo ad affrontare un argomento molto importante e determinante per stimare le formazioni nebbiose nelle valli e nelle pianure. Per farlo ricorreremo all'utilizzo di due importanti parametri: la temperatura di rugiada e lo pseudopotenziale. Scopriamo insieme di che cosa si tratta.
La temperatura di Rugiada (conosciuta anche come Dew Point o Punto di Rugiada) è la temperatura alla quale una massa d'aria raggiunge la saturazione a pressione costante. Molti conoscono questo parametro soprattutto facendo riferimento a quelle fredde nottate invernali in presenza di un anticiclone; sappiamo infatti che in un periodo dominato dall'alta pressione la temperatura può variare notevolmente tra il giorno e la notte, dando così vita al fenomeno dell'inversione termica.
L'inversione termica altro non è che la differenza termica tra il giorno e la notte. Nel periodo invernale essa può essere anche molto notevole nelle zone pianeggianti e vallive, e spesso infatti le temperature notturne scendono di molti gradi al di sotto dello zero.
L'alta pressione invernale ha inoltre la caratteristica di comprimere l'aria dall'alto verso il basso, inibisce i moti convettivi e arreca spesso giornate decisamente soleggiate. L'umidità che intanto viene accumulata nei bassi strati tende a condensare, soprattutto nelle ore notturne, quando la temperatura si porta su valori utili o essenziali affinchè avvenga il processo di condensazione. La massa d'aria ormai condensata diventa successivamente satura, raggiunge cioè la temperatura di rugiada dando vita alla formazione della nebbia.
In alcune situazioni capita inoltre che le formazioni nebbiose siano così estese e compatte da permanere anche durante l'intero arco della giornata, mantenendo il clima molto freddo nelle aree ad esse soggette. In questo caso dunque la nube sarà abbastanza satura da non dissolversi. Ci troviamo dunque nel momento in cui la temperatura dell'aria è prossima o uguale a quella di rugiada (ad esempio: T. dell'aria +1,6°c, T. di rugiada +1,4°c).
Quanto detto sopra è dunque riferito al fenomeno della nebbia. Fate tuttavia attenzione perchè in altre situazioni possono verificarsi anche altri fenomeni molto interessanti, scopriamoli insieme.
Se la condensazione al suolo avviene ad una temperatura di rugiada inferiore allo zero si può verificare in fenomeno della brina, mentre se avviene a temperature superiori, ma a quote basse comprese tra 40-60 cm, si ha il fenomeno della rugiada. Questo parametro è molto importante non solo in Inverno ma anche nei mesi caldi, in quanto un'elevata temperatura di rugiada è uno degli effetti del forte disagio che può avere una persone nei mesi estivi.
Lo pseudopotenziale altro non è che la temperatura che una massa d'aria raggiunge quando arriva, seguendo un costante moto discensionale, alla quota isobarica di 1000 hpa. In altre parole possiamo definirla come la temperatura finale che (una volta compressa) una massa d'aria raggiunge dopo aver attraversato pressioni dapprima minori, poi maggiori. Questo fenomeno è molto importante per determinare se una massa d'aria ormai satura è stabile oppure instabile.
Rinaldo Cilli
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