Didattica fenomeni & parametri atmosferici
La NEBBIA: tipologie e caratteristiche
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- Categoria: Didattica fenomeni & parametri atmosferici
- Pubblicato 11 Marzo 2012
- Scritto da Rinaldo Cilli
Andiamo adesso ad affrontare un argomento piuttosto intrigante che affascina moltissimi amanti delle belle giornate assolate in pieno rigore invernale. Naturalmente stiamo parlando della nebbia, molto frequente quando in inverno si instaura, su un vasto territorio, un'area altopressoria piuttosto consistente come quella che sta attualmente occupando la nostra penisola. Vediamo insieme come si genera la nebbia e quali sono tutte le tipologie.
In molti continuano a classificare la nebbia come un fenomeno atmosferico generato da condizioni meteorologiche molto particolari e alquanto complesse. Tuttavia, se andiamo ad osservare più nel dettaglio la sua formazione, ci accorgiamo che effettivamente non si discosta più di tanto da quello che è il processo di formazione di una normalissima nube. Questo cosa significa, che possiamo definire la nebbia come una vera e propria nube.
La sua formazione tuttavia avviene a quote estremamente basse, addirittura il processo di condensazione della massa d'aria può avvenire a solo pochi centimetri dal suolo. Per essere più precisi ed entrare nel dettaglio essa tende a formarsi quando il vapore acqueo presente in una massa d'aria si condensa quando essa raggiunge il punto di saturazione.
Uno dei problemi legati alla presenza di una vasta copertura nebbiosa è la sua densità, in quanto più è compatta e più si riduce la visibilità. Questo dipende essenzialmente da due importante fattori, quali l'umidità dell'aria e la grandezza delle gocce d'acqua. Naturalmente dunque più l'umidità è elevata (compresa tra l'85 e il 95%) e più la nebbia risulterà compatta e molto densa.
Andiamo adesso a scoprire le diverse tipologie di nebbia.
La nebbia da evaporazione: Tende a formarsi quando una distesa d'acqua inizia il processo di evaporazione. In questo caso dunque si ha l'umidificazione della massa d'aria e la nebbia prende il nome di "Nebbia da evaporazione". E' quella dunque che solitamente si genera in prossimità di fiumi, torrenti o ampie distese d'acqua.
La nebbia da irraggiamento: Si forma in un periodo anticiclonico in piena stagione invernale. E' la classica nebbia che nei prossimi giorni potrebber fare la sua comparsa sulle pianure del Nord e nelle valli interne del Centro. Si forma grazie all'umidità che tende a stagnare nei bassi strati per compressione dall'alto verso il basso operata appunto dall'alta pressione.
La stessa umidità tende successivamente a condensare anche a contatto col suolo, dando vita alla formazione di vaste distese nebbiose. E' il processo più classico di formazione nebbiosa sul nostro Paese, in primis in Val Padana e nelle valli interne del centro-nord. Rammentiamo inoltre che queste nebbie si possono anche estendere verticalmente e raggiungere una quota anche superiore ai 400 metri.
La nebbia da avvezione: Questo particolare tipo di nebbia si forma quando all'interno di masse d'aria umide e calde che si spostano lentamente su una superficie relativamente più fredda. Stando così le cose dunque possiamo stabilire che questo processo non avviene in determinati momenti e che pertanto può essere frequente in tutto l'arco della giornata. Un esempio tipico di nebbia di avvenzione sono le formazioni nebbiose sul mare, che avvengono quando un flusso di correnti più calde scorre sulla superficie marina ancora piuttosto fredda. Va da se dunque che questo avviene con maggior frequenza nel periodo invernale, ma non solo.
La nebbia orografica: Questo particolare tipo di nebbia ha un pò a che fare con una normale nube che viene spinta da una circolazione dominate verso il settore sopravvento di un rilievo. Essa tende dunque a espandersi sulla parte più umida del sistema montagnoso, in quanto può raggiungere il livello di condensazione una volta raffreddatasi nel movimento di salita.
La nebbia ghiacciata: Non si tratta di una vera e propria categoria, bensì di un fenomeno che si manifesta molto frequentemente nella stagione invernale sui paesi posti nell'emisfero settentrionale. Capita infatti che spesso in presenza di una nebbia invernale la temperatura scende fin su valori termici molto inferiori agli zero gradi, congelando dunque le goccioline. Queste, una volta a contatto con qualche oggetto, tendono a congelarsi istantaneamente.
Rinaldo Cilli
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