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Didattica circolazione atmosferica

Scambi termici meridiani: perchè in primavera il tempo può riservare ribaltoni sorprendenti

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sit bar 20 feb 2012Ci siamo lasciati alle spalle da ormai due mesi il solstizio d'inverno, che ha avuto luogo il 21 dicembre 2011 alle 11:11 e che corrisponde al periodo dell'anno in cui l'Emisfero Nord riceve la minima radiazione solare, con appena circa 8 ore e 40 minuti di luce.

Ora procediamo a passi spediti verso l'equinozio di primavera del 20 marzo 2012 alle 05:14, in cui le ore di luce e di buio si equivarranno.

Proprio nei prossimi giorni avremo modo di sperimentare sulle regioni settentrionali e su quelle centrali italiane, ma in special modo sulle prime, il primissimo vero effetto evidente dei cosiddetti scambi termici meridiani, tipici fenomeni atmosferici della primavera che sta per arrivare.

Nella circolazione generale dell'atmosfera, gli scambi termici meridiani sono quei moti che consistono nel  trasporto di calore lungo i meridiani dall'equatore verso i poli e viceversa e che intervengono a rimuovere le eccedenze di energia termica dalle zone intertropicali, compensando al contrario le perdite di energia termica in quelle polari.

Ora è evidente che a questo punto della stagione invernale, quando le giornate si sono notevolmente allungate e sono prossime alla parità tra le ore di luce e quelle di buio, il riscaldamento della superficie terrestre esposta alla radiazione solare è notevolmente aumentato, sia dal punto di vista dell'energia termica assorbita, sia da quello dell'estensione dei territori che da tale riscaldamento sono interessati.

Di conseguenza quelle parti dell'Emisfero Settentrionale, sedi naturali del Vortice Polare Troposferico, diminuiscono di estensione e allo stesso tempo vengono maggiormente aggredite dal riscaldamento solare.

Ne derivano un indebolimento dell'intera struttura di bassa pressione semi-permanente da cui è composto il Vortice Polare e anse cicloniche meno estese e caratterizzate da isobare più distanziate.

In queste condizioni il Vortice Polare, meno compatto nella sua struttura generale, tende a perdere dinamica e a collassare più di frequente verso le medie latitudini.

Dal versante opposto e senza dilungarci troppo, le regioni subtropicali, sede naturale dell'Anticiclone Atlantico ( Anticiclone delle Azzorre ), stanno già ricevendo un surplus di radiazione solare, sia in termini temporali che di estensione delle zone soggette alla radiazione stessa.

E' in questa situazione che l'anticiclone rafforzato nella sua struttura termico-barica generale, tende con maggior facilità a incuneare il suo promontorio settentrionale alle alte latitudini, dove di norma è stabilmente presente il Vortice Polare.

Entrambe le "azioni di disturbo termico", ovvero quella del Vortice Polare alle medie latitudini e quella dell'Anticiclone Atlantico alle alte latitudini, avvengono in senso meridiano, quasi parallelamente ai meridiani terrestri e per questo le stesse vengono illustrate scientificamente col nome di scambi termici meridiani.

Ma veniamo al dunque dando un'occhiata alla fase meteorologica attualmente in atto sul nostro Paese, che ci darà modo di vedere alternarsi condizioni atmosferiche instabili, prossime allo zero termico e favorevoli alla neve sulle zone pianeggianti delle regioni settentrionali italiane, seguite a stretto giro di posta da stabilità atmosferica, accompagnata da temperature che in taluni casi potranno superare agevolmente i 20 gradi centigradi.

Figura numero 1:

Lunedì 20 febbraio 2012 una bassa pressione secondaria, staccatasi da quella principale presente sulla Scandinavia e che ha apportato bassi valori geopotenziali seppur in un contesto altopressorio a ridosso delle Alpi, sarà presente in sede mediterranea, determinando precipitazioni nevose, localmente fino al piano sulle regioni settentrionali italiane e piogge diffuse su quelle centro-settentrionali e del medio versante tirrenico. I valori termici al suolo sul settentrione saranno prossimi allo zero. Sull'Europa occidentale è presente un consolidato campo di alta pressione di matrice azzorriana. ( per comodità illustrativa è stata raffigurata una bassa pressione a nord delle Alpi )

sit bar 20 feb 2012

 Figura numero 2:

Mercoledì 22 febbraio 2012 mentre la Goccia Fredda mediterranea proseguirà il suo cammino verso sud-est con moto retrogrado, l'alta pressione già presente nei giorni precedenti sull'Europa occidentale prenderà pieno possesso delle regioni settentrionali e in parte di quelle centrali e meridionali. In un contesto termico tendente al rialzo, le temperature non subiranno ancora una forte risalita, essendo il territorio italiano ancora sotto l'influenza di correnti settentrionali che viaggiano sul bordo orientale dell'Anticiclone delle Azzorre.

sit bar 22 feb 2012

Figura numero 3:

Eccoci infine alle giornate a cavallo tra venerdì 24 e sabato 25 febbraio 2012, quando l'anticiclone atlantico avrà preso pieno possesso del nostro Paese e lo stesso si troverà sotto l'influsso di correnti meridionali che viaggiano lungo il bordo occidentale dell'Anticiclone delle Azzorre. In questi frangenti, su parte delle regioni settentrionali e di quelle centrali tirreniche, le temperature potranno portarsi a ridosso e in alcuni casi superare la soglia dei 20°C.

sit bar 25 feb 2012

 Abbiamo dunque visto come in un breve arco temporale, specialmente le regioni settentrionali saranno soggette al passaggio da valori termici bassi e favorevoli al fenomeno della neve, a temperature di stampo primaverile, chiaro esempio del classico riequilibrio termico tipico dell'alternanza di temperature e condizioni meteorologiche di opposta natura, normalmente appartenenti alla stagione primaverile e determinate da quei fenomeni atmosferici denominati "scambi termici meridiani".

Luciano Serangeli mpi end

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