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Climategate e altri scandali

IPCC & CRU = Niente Revisione Paritaria (parte prima): Come impedire ogni controllo e lucrare sulla fandonia del Riscaldamento Globale “Antropico”

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Ipcc__Cru_niente_Revisione_ParitariaPremessa d’obbligo

Quanto trattato di seguito non costituisce disconoscimento del grave stato generale d’inquinamento causato dall’opera dell’uomo ad aria, acqua e terra.

Altresi’ non si nega l’evidente e prolungato periodo di surplus globale delle temperature terrestri protrattosi per alcuni decenni.

Se ne attribuisce pero’ la causa ai periodici cicli termici naturali e si condanna duramente chi, determinando clima di monopolio e mancanza forzata di oppositori potenziali, ha lucrato su tale effetto naturale, attribuendolo a responsabilità umana, al solo fine di ottenere cospicui privilegi di casta, di natura scientifica e ancor piu’ economica, a totale disconoscimento della democratica liberta’ d’opinione e di scienza.

Tale atteggiamento totalitario sara’ inevitabilmente giudicato dalla storia come la piu’ grave delle dittature di pensiero che si sia verificata nella storia di tutte le scienze.

Si auspica inoltre che i diretti responsabili vengano cancellati definitivamente dagli  annali scientifici e giudicati, nonche’ ricordati come nemici e sfruttatori dell’umanita’ tutta, che della strategia del terrore psicologico hanno fatto un’arma di azzittimento, coercizione e indebito arricchimento.

Ipcc__Cru_niente_Revisione_Paritaria Introduzione all’argomento


Peer Reeview ossia “ Revisione Paritaria

Concentriamoci sul fatto che se anche a molti di noi determinati termini possono sembrare estranei o sconosciuti, siamo tutti completamente immersi nelle problematiche che riguardano la mancata applicazione delle medesime. Quindi leggiamo attentamente le semplicissime spiegazioni del termine per capire l’importanza e al contempo la gravita’ a livello globale dell’argomento.

In parole povere la

Revisone Paritaria

e’ il meccanismo tecnico applicativo che garantisce l’applicazione delle regole dettate dal

Foi o “ Foia ( freedom of information act ).

Foia , tradotto, significa letteralmente

atto ( legislazione ) sulla liberta’ di informazione “.

Veniamo alla spiegazione.

Prendete come riferimento lo schema sottostante per avere piu’ chiara la spiegazione.

ricerca scientifica  1284557117_Right revisione paritaria   1284557117_Rightdivulgazione al pubblico

In ogni branca della scienza e della ricerca scientifica in generale, chi voglia mettere in pratica o rendere operativi i fondamenti della propria ricerca, puo’ essere sottoposto a una sorta di arbitrato da parte di scienziati e/o esperti della stessa materia, al fine di tutelare l’opinione pubblica da eventuali frodi scientifiche o atti posti in essere, che potrebbero portare danno alla popolazione.

Tale “arbitrato” prende il nome di peer rewiew “ ( revisione paritaria ).

La legislazione mondiale che permette tale arbitrato e’ denomina Foi o Foia( freedom of information act – atto ( legislazione ) sulla liberta’ d’informazione ).

Immaginiamo cosa sarebbe il mondo se, chicchessia potesse in base a propri convincimenti scientifici o di altra natura mettere in atto azioni derivanti da proprie convinzioni  o studi senza che nessuno ne testasse la veridicita’,  la validita’, e il non utilizzo fraudolento.

In definitiva e’ concessa tale opportunita’ di revisione al fine di poter garantire l’espressione del dissenso o della controteoria “, legalmente e democraticamente riconosciute  a chi abbia titolo e conoscenze adeguate per dissentire. E con cio’ termina l’introduzione al concetto di Revisione Paritaria.

Veniamo ora all’articolo vero e proprio.

Poche righe piu’ in alto vi ho scritto : “ immaginiamo cosa sarebbe il mondo se… etc …etc… “.

A questo punto possiamo tutti smettere subito di immaginare, perche’ e’ gia’ in atto da decenni un sopruso o per meglio dire una sopraffazione delle regole a livello mondiale,  che in nessun altro settore scientifico al mondo e’ mai stato consentito a nessuno.

Non esiste revisione paritaria”, al contrario  di quanto asserito e sventolato in maniera menzoniera e facilmente contestabile dai diretti interessati,  per quello che e’ il piu’ grande e potente gruppo scientifico della storia della terra da che mondo scientifico esiste e che porta il nome di IPCC.

IPCC ossia Intergovernmental Panel on Climate Change, traducendo : Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici.

Nella fattispecie ci riferiamo a quello che e’ un organo intergovernativo istituito dall’ONU nel 1988, come unico ente scientifico mondiale autorizzato alla validazione delle misurazioni dei dati climatici terrestri.

In definitiva ci troviamo in regime di monopolio assoluto sulla valutazione, la pubblicazione scientifica e quella editoriale, l’informazione pubblica generale e le attivita’ protocollari concernenti le regole comuni imposte ai governi del mondo, in materia di contenimento delle emissioni inquinanti di natura chimica solida, liquida e gassosa e quelle ritenute termico-inquinanti e quindi responsabili di eventuali modificazioni del clima terrestre che da cio’ potrebbe derivare.

Naturalmente, essendo per statuto attribuite all’IPCC le soli funzioni di validazione dei dati e l’emissione dei conseguenti provvedimenti operativi, c’era bisogno di “manovalanza assoldata”, che si occupasse della “fase operativa sul territorio” e cioe’ della misurazione e della catalogazione dei suddetti dati, al fine di istituire una rete di monitoraggio globale, che andasse dalle semplici misurazioni termiche a quelle delle emissioni e delle attivita’ umane inquinanti e che si occupasse di indagini storico scientifiche sui climi del passato della terra.

Ed ecco spuntare la seconda testa del gigante:

Il CRU ( Climatic Research Unit ), Facoltà di Scienze Ambientali dell’ Università di East Anglia. Il centro scientifico inglese si occupa principalmente e come referente per l’IPCC di storia del clima del passato e del suo impatto sull’umanita’, del decorso e delle cause dei cambiamenti climatici nel corso del secolo presente e delle prospettive per il futuro.

La fucina di dati climatici scientemente e ad arte falsificati ( come da comprovabile cronaca ) ad opera del CRU e che hanno visto sotto indagine il CRU stesso e di conseguenza l’IPCC, per i reiterati scandali meglio conosciuti come Climate-gate, Himalayan-gate e Amazon-gate e che hanno poi portato alle dimissioni del direttore scientifico del CRU Phil Jones e del presidente dell’IPCC Rajendra Kumar Pachauri, sono tutti stati validati tramite l’aggiramento del contraddittorio di garanzia costituito dalla Revisione Paritaria.

A nulla sembrano essere serviti i suddetti scandali, le indagini, i processi che ne sono conseguiti e le ammissioni di colpa dei protagonisti, affinche’ il meccanismo di dominio e monopolio mondiale sull’informazione climatica cessassero.

Ugualmente non ha conosciuto interruzione il bieco meccanismo di richiesta e di sfruttamento delle immense risorse economiche pretese e ottenute da questi signori da tutti i governi del mondo, anzi se ne e’ auspicato e richiesto con forza l’aumento nell’ultima pantomima del ridicolo che si e’ svolta in quel di Cancun in Messico. Stiamo parlando chiaramente dell’ultima Conferenza Onu sul Clima.

Le scelleratezze succitate inoltre, non hanno sortito come logica conseguenza che si cominciasse una revisione totale dei dati incriminati e che si sancisse la fine dell’onnipresente “procurato allarme” costituito dalla mostruosa menzogna costruita a tavolino, avente il nome di Riscaldamento Globale di origine antropica ( umana ).

Se cio’ e’ potuto accadere e’ stato grazie alla grandissima e connivente opera di disinformazione pubblica posta in essere a livello planetario dal mondo dei media tutti, scandalosamente supini a tale mega-potenza scientifico-finanziaria, che hanno provveduto a tal fine a stendere un’indegnacortina di silenzio e insabbiare quanto piu’ possibile le informazioni al riguardo.

E proprio sul grave silenzio da parte degli organi di informazione deputati a tale scopo si incentrera’ quanto andro’ a esporre, per evidenziare in quale misura  si sia andati oltre nella mancanza di etica professionale e di coscienza personale.

Tratteremo di climatologia pilotatae delle relative ricadute sul sistema economico – finanziario - politico mondiale, nonche’ di come tutti noi indistintamente siamo toccati pesantemente nei nostri interessi personali, soprattutto economici e  indirizzati inconsapevolmente verso scelte che altrimenti non sarebbero le nostre.

A tal fine non sara’ sufficiente la pubblicazione di questo unico articolo e per questo vi chiedo di leggere gli scritti che seguiranno prossimamente a completamento dell’argomentazione.

Il concetto base si puo’ esprimere in un gergo a noi italiani molto familiare e che recita cosi’ : “ c’e’ chi se la suona e se la canta”.

In sintesi c’e’ chi scrive e poi detta le regole a livello planetario, senza che nessuno ( ripeto nessuno ) possa obiettare nulla in materia.

Nella fattispecie ci riferiamo all’IPCC e cioe’a quello che e’ un organo intergovernativo istituito dall’ONU come unico referente mondiale sui dati del clima terrestre.

Tali regole coercitive, poste in atto e fatte diventare disciplina vigente, portano a una concatenazione di provvedimenti pubblici per la cui espletazione entrano in gioco somme in denaro e interessi economico-politici dalle dimensioni spaventose.

Ne consegue che chi non e’ allineatoa tale sistema, verra’ impossibilitato a ricoprire cariche dirigenziali o di informazione, che possano in qualsiasi modo portare l’attenzione della pubblica opinione su binari alternativi o almeno a una maggiore cautela su quanto viene presentato come unico verbo in materia “.

Ne consegue che le popolazioni del mondo sono indirizzate a scelte obbligate da mancanza di alternative e dalla non conoscenza di altre verita’, sapientemente e scientemente  occultate ad arte “.

Ne consegue che l’unica teoria validata in circolazione diviene totalitaria e   inconsciamente accettata come unica “.

Ne consegue che gli scienziati che non si riconoscono in tale visione dei fatti sono costretti a lavorare nell’ombra per non essere tacciati di  dissidenza eversivae di conseguenza ferocemente ostacolati con ogni mezzo, a partire dall’informazione mediatica tutta;  televisiva, cartacea o di altro genere”.

Ne consegue che chi, non essendo scienziato, si espone nel dissentire viene etichettato come ecoterrorista, ecofascista, econazista, ecoirresponsabile e chi piu’ ne ha piu’ ne metta “.

Ne consegue che chi volesse, in qualsiasi forma democratica esprime il proprio dissenso, non trovera’ alcun tutor di supporto disponibile ad appoggiarlo e rappresentarlo legalmente in qualsivoglia settore dell’editoria e/o dei media.

Per ora mi fermo qui’.

Tratteremo il resto dell’argomento nei prossimi articoli entrando nello specifico della cronaca dei fatti di scottante attualita’.

Luciano Serangeli

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