Monitoraggio ghiacci
Monitoriamo lo stato di salute delle due calotte: purtoppo non buone notizie per la calotta Artica.
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- Pubblicato 27 Dicembre 2010
- Scritto da Leonardo Orlandi
A differenza di quanto avvenuto nel Dicembre 2009, il pack che costituisce la calotta artica sta crescendo molto lentamente, superando addirittura il record negativo del Dicembre 2007-Aprile 2008. Molto meglio la crescita del pack antartico, dove tutto sta procedendo alla velocità secondo le medie del periodo. Vediamo ora in dettaglio lo stato di salute delle due calotte polari.
A differenza dell' ottima annata 2009\2010 sotto il profilo della crescita del pack, questo primo mese invernale (per quanto riguarda l'emisfero settentrionale o boreale) è stato disastroso. I dati sono del 25 Dicembre e non sono affatto confortanti: mai era stata registrata un estensione inferiore ai 12 milioni di chilometri quadrati per tale data e si spera che nel corso dei prossimi giorni la calotta artica possa continuare a crescere secondo le medie del periodo.
L'estensione risulta pari a 11 milioni e 580 mila chilometri quadrati, superato il record negativo dell'Aprile 2008 di ben 500 mila chilometri quadrati di estensione in meno.
Si noti nella mappa allegata sopra la dimensone del pack artico nel giorno di Natale, indicato dalla superfice bianca paragonato alla superfice media indicato dalla linea rossa.
A cosa è dovuta questa visibilissima diminuzione dell' estensione dei ghiacci della calotta Artica? Semplice. Dalla risalita di aria calda in corrispondenza dei due oceani Pacifico e Atlantico grazie alle alte pressioni foriere di aria calda e isoterme positive a tutte le quote, capaci si di portare neve e gelo sull' Europa e sul Nord America, dato che sul fianco orientale degli anticicloni le irruzioni gelide hanno campo libero.
Allo stesso tempo però sul lato occidentale viene pompata aria calda verso latitudini polari, capaci di portare termiche fortemente positive a tutte le quote, come dimostrano i +5°C a 850 hpa beno oltre l' Islanda, a sfiorare il Circolo Polare Artico, avvenuto nei giorni 16\17 Dicembre 2010 (penso che tutti voi vi ricordiate cosa è accaduto In Italia per tale periodo).
Nell' immediato la superfice del pack oltre a diminuire leggermente ha rallentato anche la sua formazione e questo sta condizionando ora il suo sviluppo).
Si noti anche come nei mari di Bering (nord dell' Alaska), Baffin (quel grosso golfo che si incunea a metà dell' Islanda) e mar di Beaufort (Tra Alaska e Russia) la sua estensione è notevolmente sottomedia e visibilmente arretrata rispetto alla linea rossa, soprattutto tra il mar di Baffin e la Groenlandia, proprio le zone in cui si sono sentiti maggiormente gli effetti da metà autunno degli slanci meridiani altopressori che hanno portato in queste zone aria calda, mentre nelle zone a est il generale Inverno in grande stile.
(Nell'immagine qui sopra si noti come la crescita del pack artico sia notevolmente ridotta (grafico azzurro) rispetto al grafico nero indicante lo sviluppo medio su scala ventennale. Il grafico tratteggiato indica il precedente record negativo dell' inverno 2007\2008.)
Se la calotta Artica ci lascia perplessi e insoddisfatti, non si può certo dire la stessa cosa della calotta Antartica. Qui ci troviamo nel periodo estivo e quindi mi trovo a commentare la ritirata dei ghiacci Antartici: questo sta avvenendo con tutta calma, assolutamente nella norma. Fino a qualche giorno fa l'estensione del pack antartico era leggermente sopra la media ventennale mentre in questi giorni, complice una notevole fusione dei ghiacci nella Baia di Ross causata da un anticiclone, l' estensione è leggermente inferiore, circa 200 mila chilometri quadrati rispetto alla norma.
(Qui sopra si noti l'estensione dei ghiacci Antartici e l'anomalia causata dalla fusione dei Ghiacci sul mare di Ross)
Leonardo Orlandi{jacomment on}
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