Tutti ora si domanderanno: come influenzerà il clima mondiale l'avvento della Nina? Per mesi è stato uno dei fenomeni maggiormente osservati, ora c'è curiosità su quelli che potrebbero essere gli effetti su scala globale in relazione agli eventi meteorologici. Certo è che la Nina è un fattore assai rilevante per gli inverni nell'Emisfero Nord, che risultano mediamente più freddi rispetto a stagioni contraddistinte dalla presenza del Nino.

Che la stagione fosse iniziata con un altro piglio rispetto allo scorso anno lo si era capito fin da subito; Ottobre si è rivelato un mese complessivamente mite su gran parte dell'area europea, eccezion fatta per quella sfuriata invernale intorno a metà mese che ha coinvolto anche parte delle nostre regioni. Ora Novembre sembra avere una marcia in più, anche in considerazione del fatto che numerose aree dell'Europa hanno già sperimentato condizioni meteo-climatiche dal sapore prettamente invernale.

Le coste laziali sono tra le aree più a rischio tornado in Italia.

Domenica scorsa a Nord di Roma si è assistito ad uno dei tornado più maestosi visti fino ad adesso in italia: analizziamo le cause e la situazione sinottica che lo hanno generato.

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Nessuna "bomba d'acqua"! Le celle temporalesche ovvero i "cumulonembi" non generano "bombe".

Le correnti fredde provenienti dal Nord Atlantico nei giorni scorsi hanno determinato la ciclogenesi di una depressione nel Mediterraneo che nelle prossime ore si sposterà nel mar Ionio.

Le onde orografiche dei forti venti di libeccio oltre a portare aria mite e secca hanno determinato il fenomeno.

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Una vistosa nube lenticolare nella giornata di oggi ha letteralmente avvolto la vetta dell'Etna, enfatizzando maggiormente il fenomeno delle "onde orografiche".

Una linea di instabilità provocata da una goccia fredda in quota all'origine dei fenomeni.

I settori tirrenici della Sicilia e della Calabria dalla prima mattinata di ieri hanno visto un netto peggioramento delle condizioni atmosferiche con fenomeni a carattere di rovescio o di temporale.

La Protezione Civile ha diramato per oggi livello di allerta rosso su tutta l'isola tranne per le provincie di Ragusa e Siracusa.

Nella tarda serata di ieri l'interazione tra aria fredda a nord della Sardegna e aria calda in prossimità della Sicilia ha attivato un intensa area di maltempo.

Con il passare dei mesi El Niño appare sempre più simile a quello del 1997.

Le ultime analisi della National Oceanic and Atmospheric Administration e dalla NASA confermano che El Niño si sta rafforzando ed è molto simile a quello che si verificò nel 1997-98.

Nella giornata di ieri la Sicilia ionica ha ricevuto un quantativo di pioggia davvero incredibile: dati ufficiali affermano valori prossimi ai 300 mm nelle ultime 24 ore.

Il possibile evolversi del sistema depressionario e l'eventuale direzione.

In queste ore lo sviluppo di un'area di discontinuità frontale pressoché stazionaria, comandata inizialmente da un vortice freddo in quota sulla Penisola Iberica che si era approfondito a largo delle Baleari, si è ora ulteriormente approfondito vicino le coste della Sardegna.

Il fenomeno di El Niño osservato nel Pacifico tropicale dovrebbe indebolirsi  nella primavera del 2016.

Ad agosto, e dall'inizio del 2015, il mondo è diventato il più caldo nella storia (da quando si registrano le temperature), secondo il NOAA, la National Oceanic and Atmospheric Administration, che ha presentato la sua analisi globale.