Analisi Tropo-Stratosferica
Ancora INCERTEZZE sulla probabile, futura ondata di GELO. Si attende la propagazione dello SPLIT in Troposfera, ma i modelli sono in CONFUSIONE. Quali scenari attenderci?
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- Categoria: Analisi Tropo-Stratosferica
- Pubblicato 10 Gennaio 2013
- Scritto da Rinaldo Cilli
Uno degli aspetti sicuramente più importanti di questo periodo è il forte riscaldamento stratosferico verificatori nei territorio polari tra la fine del mese e i primi giorni di Gennaio. Dopo il displacement (spostamento) della struttura depressionaria a cuore gelido, sta ora per materializzarsi il tanto atteso split, che porterà ad una divisione del Vortice Polare Stratosferico in due grandi lobi.
Come ampiamente descritto nella nostra recente analisi (clicca QUI per i dettagli) la situazione stratosferica che da giorni si va delineando si sta facendo ora particolarmente interessante. Nella giornata di domani dovrebbe materializzarsi il tanto atteso split del VPS (Vortice Polare Stratosferico), che ne causerà la scissione in due grandi lobi, uno in isolamento sull'America settentrionale, l'altro in area euro-asiatica.
E' bene tuttavia rammentare inoltre come l'indice NAM (North Anular Mode) abbia già varcato la soglia di -3 ed il che causerà un sensibile disturbo al VPS, con condizionamento di circa 60 giorni. Fattore questo molto importante affinchè l'Europa venga interessata da ondate di gelo anche di una certa rilevanza.
C'è tuttavia da dire come al momento la situazione si stia presentando particolarmente confusa; i modelli stanno da alcuni giorni trovando particolari difficoltà a riguardo di questa intrigata situazione tropo-stratosferica indotta dall'intenso MMW (Major Midwenter Warming) tanto menzionato nell'ultimo periodo.
In particolare trovano particolari difficoltà nell'individuare la propagazione del forte riscaldamento stratosferico alle quote più basse, fino in Troposfera, l'area che maggiormente ci interessa per le ragioni meteo-climatiche riguardanti il Continente europeo. Tempi che solitamente variano dai 7 ai 10 giorni, ma che a volte tendono a prolungarsi ulteriormente in dinamiche specifiche che avvengono in Stratosfera.
Ebbene, le incertezze modellistiche dipendono proprio da questa situazione; restano ancora incerti i tempi in cui lo split del VPS vada a propagarsi nei piani inferiori dell'atmosfera, gettando cioè le basi per potenziali configurazioni super invernali per quanto concerne l'Europa e il Mediterraneo.
L'unica arma quindi è l'attesa, sempre che la propagazione stratosfera-troposfera si verifichi (è capitato infatti che ciò non sempre avviene regolarmente). E' vero, i modelli in questi giorni non stanno fornendo indicazioni specifiche a riguardo e le emissioni spesso ci lasciano assai perplessi.
L'azione della Wave 1 ha favorito lo split del Vortice Polare ed al momento sembra l'unica che possa realmente disturbare la tenuta del VP in area troposferica. Più spenta l'azione della WAVE 2 (anticiclone delle Azzorre), anche se alcune corse modellistiche la vedono in progressivo rinforzo nel corso dei prossimi giorni (in special modo le carte ensemble del modello ECMF).
A dir la verità ci attendiamo che l'anticiclone di blocco oceanico tenda a divenire via via più forte per il passaggio della MJO (Madden Julian Oscillation) dalla fase 5 alla fase 6 che, tramite distribuzione del calore latente generato dalla forte attività convettiva in area indonesiana, potrebbe esaltare i forcing anticiclonici in sede troposferica (sia quello Pacifico, sia quello Atlantico).
Effettivamente i dubbi modellistici sono proprio legati a questo fattore: l'azione di blocco operato dall'anticiclone azzorriano. Quando la MJO traslerà verso est (passando dunque alla fase 6), dovrebbe verificarsi un maggior incremento caldo alla base dell'anticiclone stesso, con conseguente situazioni di forcing troposferico alle latitudini più settentrionali. Il blocco che serve per spingere il gelo verso sud? Staremo a vedere.
La situazione si sta dunque "ingarbugliando" e ciò che fino a qualche giorno fa sembrava scontato inizia ora a divenire maggiormente complesso. Vediamo intanto come reagirà la Troposfera alla propagazione dello split stratosferico (se ci sarà ovviamente comunicazione), poi andremo ad analizzare le altre dinamiche.
Detto questo (e ci tengo a ribadirlo) non credo che gli effetti di questo MMW non si vadano a propagare ai piani più bassi dell'atmosfera, men che meno in virtù del fatto che la struttura polare verrà condizionata anche dal NAM ormai abbondantemente sceso sotto i -3. L'idea è ancora quella delle ripercussioni gelide invernali su gran parte dell'Europa, ma forse potrebbe volerci più tempo del previsto...
Rinaldo Cilli, Meteo Portale Italia
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