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Analisi Tropo-Stratosferica

Forte Stratcooling in atto: anomalia negativa a +1.4 ma gli indici climatici sono previsti calare a picco. Verso un nuovo 1956?

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inverno 1956 mappe meteo del tempoLa situazione tropo-stratosferica ha assunto connotati quanto meno complessi.

Se è vero come vediamo dal sottostante grafico del Lamma, che si è ormai praticamente raggiunta la soglia limite di +1.5 di anomalia negativa di geopotenziale ( leggi qui ), alla quale consegue forte compattamento e stabilità in sede naturale del Vortice Polare Troposferico per un periodo che può raggiungere anche i 2 mesi, con conseguenti condizioni di tempo stabile alle latitudini temperate dell'Emisfero Settentrionale, perchè gli indici climatici AO (Arctic Oscillation) e NAO (North Atlantic Oscillation) e specialmente il primo, sono previsti a breve in calo repentino? ( vedi seconda e terza illustrazione )

Lo scenario illustrato da queste due distinte analisi, mostra contemporaneamente due situazioni meteorologiche alle nostre latitudini semplicemente contrapposte, ovvero:

Vortice Polare Troposferico compatto, stabile, alto:

Tempo stabile di stampo anticiclonico alle latitudini temperate dell'Emisfero Settentrionale

Indici climatici AO e NAO in campo negativo:

Tempo instabile di stampo ciclonico alle latitudini temperate dell'Emisfero Settentrionale.

Ma vediamoli insieme i grafici di NAM, AO e NAO di cui abbiamo parlato sinora.

NAM: - colonna troposfera-stratosfera tutta in anomalia termica negativa. Valore anomalia negativa di geopotenziale -1.4. Massimo raffreddamento come da schema sottostante tra 200 e 400 hPa in Troposfera. -

gfs nam 23 nov 2012

Indice AO Arctic Oscillation: - previsto in forte calo alla fine di novembre fino a possibili valori di -4/-5. -

AO 23 nov 2012 tendenza

Indice NAO North Atlantic Oscillation: - previsto in forte calo alla fine di novembre fino a possibili valori di -2,5. -

NAO 23 nov 2012 tendenza

Possiamo quindi provare a dedurre che in un contesto di raffreddamento del Vortice Polare Troposferico, che conferisce allo stesso compattezza, rappresentata da isobare strette della figura ciclonica che lo compone e accelerazione del getto polare, per poter essere visti in prospettiva indici climatici con un tale calo di valore, debbano intervenire figure atmosferiche di particolare disturbo alla circolazione settentrionale delle correnti fredde artiche.

Ci riferiamo in tale caso ad anticicloni oceanici di blocco molto potenti e invasivi, in grado di salire con i contrafforti più avanzati sino a latitudini estreme settentrionali a deviare il getto polare verso latitudini più meridionali.

Quindi anche in presenza di una maggiore alimentazione fredda stratosferica al sottostante Vortice Polare Troposferico, l'eccedenza di energia fredda che si verrebbe a creare, potrebbe essere deviata dall'intrusione di figure altopressorie invasive verso territori già attualmente notevolmente ricchi di depositi di energia fredda al suolo.

Lo stiamo già vedendo in questo periodo ad esempio se ci riferiamo alla situazione delle piane siberiane, notevolmente alimentate da un continuo flusso di correnti gelide di rimando dall'artico, in virtù di precedenti e continui innalzamenti altopressori in sede nordatlantica, che hanno costretto il getto polare a viaggiare molto alto, scavalcando spesso la Penisola Scandinava, per poi ridiscendere con tutto il proprio carico di masse d'aria artica in territorio russo-siberiano.

Seppure in anticipo rispetto a quell'anno, anche nel 1956 fu un potente Stratcooling a caricare in questo modo di energia fredda le zone russo-siberiane, che in virtù di resistenti anticicloni atlantici di blocco in estensione alla Scandinavia, permisero la retrogressione ( moti retrogradi ) delle immense riserve di gelo pellicolare al suolo, le quali viaggiando da est verso ovest si spinsero alla reiterata conquista del bacino del Mediterraneo.

In questo caso si, che anche in presenza di Stratcooling, si potrebbero vedere AO e NAO con valori così negativi, grazie alla notevole differenza geopotenziale tra l'estremo settentrione emisferico boreale sotto campi altopressori e le zone temperate preda di vasti e freddi campi depressionari.

Ora non resta che continuare il monitoraggio degli intriganti segnali atmosferici attuali, per verificare se sarà o meno questo lo sviluppo meteorologico a venire, in grado eventualmente di confermare quelle che attualmente sono le tendenze stagionali emesse, che segnalano dicembre 2012 e gennaio 2013 come sotto-media termica e quindi come mesi più freddi dell'inverno 2012-2013.

( fonte immagine di repertorio meteorologico del 1956: meteogiornale )

Luciano Serangeli mpi end

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