Analisi & Monitoraggio Teleconnessioni
Le anomalie della STRATOSFERA e la nostra PRIMAVERA
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- Pubblicato 01 Marzo 2015
- Scritto da Luca Angelini
Durante la stagione invernale la circolazione che ruota attorno ai poli (in senso antiorario sul Polo Nord e in senso orario sul Polo Sud), nota come Vortice Polare Stratosferico, si approfondisce sino a raccogliere al suo interno aria molto fredda. Il tracciante di questa circolazione è la Corrente a Getto Polare, la quale scorre al limite della tropopausa allo scopo di bilanciare il gradiente meridionale di temperatura, ossia gli squilibri termici (e quindi anche di pressione) tra le diverse latitudini del globo.
Le basse temperature raggiunte dal Vortice Polare Stratosferico bloccano il ciclo dell’ozono, che si trova tra i 15 e i 35 chilometri di altezza. Si bloccano anche le reazioni chimiche tra gli altri componenti presenti a queste quote come il cloro e il biossido d’azoto. Questo grande freddo stratosferico può venire talvolta interrotto da una gamma di repentini riscaldamenti polari chiamati “stratwarming“, seguiti da altrettanti nuovi raffreddamenti detti “stratcooling”.
Ora, lndice che lega questi eventi a possibili conseguenze a carico del Vortice Polare Troposferico, quindi di tutta la circolazione nei bassi strati, è il NAM, North Annular Mode. Legato ai flussi di ozono stratosferico questo indice, semmai superi determinate soglie, può determinare particolari forzanti nella circolazione dei bassi strati entro i successivi 60 giorni (studio di Baldwin e Dunkerton).
Nel corso della primavera questo indice tende man mano a smorzarsi poichè la radiazione solare radente ritorna ad interessare la stratosfera polare riavviando il ciclo dell’ozono.
Come si può notare dal grafico della figura qui a fianco, quest’anno la stratosfera polare mostra un raffreddamento indubbiamente anomalo per il periodo, evento che ha superato la soglia critica e che “potrebbe” avere ripercussioni sul tempo di marzo e aprile. Ammesso che il meccanismo sia l’unica forzante in gioco (e naturalmente non lo è) potremmo dare il benvenuto alla primavera fin d’ora, dato che marzo e aprile se la potrebbero giocare in regime di AO e NAO positivi, ovvero di condizioni favorevoli all’espansione della banda anticiclonica sul Mediterraneo e sull’Italia.
Verificheremo step dopo step la bontà di questa teoria affiancando le consuete analisi probabilistiche e sinottiche.
Luca Angelini
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