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Analisi Meteorologica

Sarà un Inverno FREDDO sul Mediterraneo? Ce lo rivela L'ARCTIC OSCILLATION, ma non solo

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Scopriamo cosa potrebbe riservarci l'ormai imminente stagione invernale

500 hpoa anomali arti 1-compressedL'intensa ondata di gelo che a metà Novembre ha investito gli Stati Uniti ha già dato un assaggio di ciò che potrebbe riservare l'imminente stagione invernale. Ancora sono molti i dubbi che caratterizzano il probabile andamento del trimestre freddo, cerchiamo in questo editoriale di approfondire alcuni concetti utili per comprenderne la possibile evoluzione.

Nel corso dei prossimi giorni è atteso il ritorno in positivo dell'indice AO (arctic oscillation). La NAO si manterrà generalmente neutrale, tendente a una leggera positività. Questo favorirà una nuova discesa di aria gelida che attraverserà l'Eusaria da ovest verso i settori centrali. Questa transizione sarà associata ad un trend negativo generale dell'indice AO a partire dalla prossima settimana.

Al di là dell'evoluzione futura dell'arctic oscillation, il segnale più importante per l'AO continua ad essere rappresentato dal manto nevoso presente in area euro-asiatica a partire dal mese di Ottobre. Come sappiamo un ingente copertura nevosa favorisce un vortice polare più debole durante la stagione invernale, con l'AO che potrebbe così mantenersi in fase negativa anche per un lungo periodo. Ora; dopo un momentaneo rinforzo nelle ultime settimane, è previsto un nuovo rallentamento del Vortice Polare all'inizio del nuovo mese. Questo, pertanto, fa abbassare in maniera importante il rischio di un SSW (stratospheric sudden warming) durante il mese di Dicembre.

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Nella passata settimana l'AO è passato da un valore negativo a un valore positivo, mentre la NAO si è mantenuta leggermente positiva rispetto agli ultimi sette giorni. Tuttavia l'aria fredda è riuscita a diffondersi in tutta l'Eurasia settentrionale, con l'anticiclone siberiano che si è spostato verso ovest a causa di un'area di bassa pressione polare posizionata nell'Eurasia centro-settentrionale. Questo, presumibilmente, comporterà nei prossimi giorni un ulteriore indebolimento della struttura anticiclonica siberiana che, allo stesso tempo, si sposterà verso levante.

Evoluzione AO e NAO per le prossime due settimane:

Le previsioni ensembles di GFS relative all'andamento dell'AO confermano una nuova tendenza dell'indice a portarsi verso valori via via sempre più negativi nei primi giorni del mese di Dicembre. Nonostante questo però i modelli, ad ora, individuano un esordio di Dicembre estremamente mite sugli Stati Uniti centro-orientali. Ciò è probabilmente dovuto alla convezione tropicale attualmente nell'oceano Indiano e che dovrebbe lentamente propagarsi verso il Pacifico occidentale. Una convezione in queste aree implica una persistenza di anomalie positive sugli Stati Uniti orientali, pertanto riteniamo probabile che i maggiori apporti di aria gelida vadano a concentrarsi prevalentemente sull'Eurasia settentrionale.

La NAO intanto continuerà a mantenersi in territori neutri, al più debolmente positivi. Ciò implicherà un debole raffreddamento climatico ai primi del nuovo mese su gran parte dell'Europa centro-orientale, mentre un lobo del vortice polare persisterà semi-stazionario sul Canada, pronto ad invadere a fasi alterne i settori centrali e (soprattutto) orientali degli States. Nel frattempo la stratosfera è prevista in lento raffreddamento, perchè andrà progressivamente ad esaurirsi il flusso di calore che ne ha disturbato la tenuta in queste ultime settimane. Ovviamente, con meno trasferimento di energia dalla troposfera alla stratosfera, il vortice polare stratosferico (VPS) inizierà a recuperare terreno, a ricompattarsi.

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Evoluzione fino a metà Dicembre:

Come accennato in precedenza il VPS tenderà a ricompattarsi gradualmente, venendo meno l'attività di propagazione delle onde verticali. Ciò in primis verrà causato dalla presenza di una profonda area depressionaria centrata sull'Eurasia nord-occidentale, che inibirà l'espansione verso nord dell'anticiclone siberiano e lo sviluppo del classico modello atmosferico essenziale per generare una marcata forzatura sulla stratosfera. Solo successivamente la bassa pressione polare sfilerà verso sud-est e permetterà così all'anticiclone siberiano di espandersi nuovamente e favorire la ripresa delle propagazioni delle onde verticali.

Riteniamo assai probabile che tale propagazione riprenda con estremo vigore in seconda e terza decade di Dicembre e ciò potrebbe comportare un significativo riscaldamento stratosferico coerente con l'elevato innevamento ottobrino dell'area euro-asiatica. Pertanto, ad ora, le possibilità di un forte SW (Sudden Waming) ad inizio Gennaio sono piuttosto alte.

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Arctic Sea Ice:

Il ghiaccio marino continua ancora a risentire del minimo registrato a Settembre, ma a differenza degli ultimi inverni il deficit non si registra nel Mar di Barents e di Kara, bensì nei mari artici tra l'Alaska e la Siberia orientale. Ciò potrebbe favorire una certa persistenza di figure anticicloniche proprio tra la Siberia orientale e l'Alaska, a favore invece di profonde depressioni tra i Mari Barents e Kara. Una bassa concentrazione di ghiaccio nell'area tra Barents e Kara favorisce inverni estremamente freddi nelle aree euro-asiatiche, mentre la persistenza di figure anticicloniche sull'Alaska favorisce continue sortite gelide in direzione del Nord America.

El Nino: oscillazione nel sud e del bacino del Pacifico:

Durante la passata settimana non si sono registrate particolari variazioni di temperatura superficiale nell'area del Pacifico. Le SST rimangono più calde del normale in tutto il Pacifico equatoriale, tuttavia i modelli di convezione tropicale sono cambiati; la MJO (Madden Julian Oscillation) si è spostata in fase 3, confermata anche da una forte convezione sull'oceano Indiano orientale. Il modello ECMWF prevede che l'aumento di convezione si sposterà entro le prossime due settimane sul Pacifico occidentale e questo dovrebbe favorire una maggior ingerenza anticiclonica sul Nord America.

Il modello delle SST sul Pacifico settentrionale conferma una PDO in generale positiva, con temperature superficiali più calde della media lungo la costa del Nord America, più fresche del normale invece nella parte centrale del Pacifico settentrionale stesso. La positività della PDO è coerente con un evento di El Nino e potrebbe determinare un certo rallentamento della corrente a getto, soprattutto nella parte centro-orientale degli Stati Uniti.

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Manto nevoso in Eurasia:

Come abbiamo già ribadito in precedenza, il manto nevoso nel mese di Ottobre si è mantenuto estremamente elevato, così come anche l'indice SAI. Questo aumenta in maniera significativa le possibilità di un indice AO costantemente su valori negativi per l'intera stagione invernale e di conseguenza quindi un inverno mediamente più freddo su gran parte dei continenti dell'Emisfero Boreale.

La situazione atmosferica attuale è ancora un pò confusa, ma c'è da constatare un dato di fatto assolutamente da non sottovalutare: l'alta pressione siberiana rimane più forte del normale. Pertanto, ad ora, la "risposta" atmosferica globale (il quadro sinottico-configurativo) si mantiene generalmente in linea con l'andamento della copertura nevosa, con conseguente indebolimento del Vortice Polare almeno per quasi tutta la prima parte dell'Inverno.

Ma mentre l'innevamento negli Stati Uniti si è ritirato a livelli quasi normali, in tutta l'Eurasia occidentale è previsto espandersi in maniera ulteriore ed è proprio in queste zone che sono attese le temperature più rigide nel corso dei prossimi giorni.

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Quasi Biennal Oscillation (QBO)

La QBO, intanto, continua a mantenersi su valori prettamente negativi. Questa tendenza è particolarmente favorevole per "indirizzare" le onde troposferiche verso i poli, con aumento significativo della probabilità di interazione con il vortice polare straosferico e, quindi, con un aumento della probabilità di un improvviso evento di riscaldamento della stratosfera durante la stagione invernale.

QBO negativa che quindi favorirà un indice AO anch'esso mediamente negativo, con possibili ondate di freddo verso le medie latitudini europee soprattutto a partire dal mese di Gennaio. Dicembre, quindi, non dovrebbe proporre eventi di freddo particolarmente eclatanti, anche se in seconda e terza decade non mancheranno improvvise rasoiate artiche di troposferica dinamica.

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