Analisi Meteorologica
Da venerdì le correnti OCEANICHE allontaneranno il caldo africano dall'Italia! Tutti i DETTAGLI
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- Pubblicato 17 Giugno 2013
- Scritto da Rinaldo Cilli
Il grande caldo, puntualmente (o forse no, dipende) è arrivato e come non poteva farlo se non grazie all'alta pressione sub-tropicale nord-africana che si è perentoriamente estesa fin verso il bacino centro-orientale del Mar Mediterraneo, causando una fase estiva prolungata e veemente.
Il picco dell'ondata calda si registrerà tra oggi e mercoledì, quando moltissime località italiche raggiungeranno valori di temperatura anche superiori ai +34/+35°C.
E non solo, perchè a causa degli elevati tassi di umidità i valori percepiti saliranno abbondantemente fino a sfiorare i +40°C, esaltando una sensazione di caldo piuttosto afosa ed opprimente.
Uno scenario questo destinato a cambiare nella seconda parte della settimana, ed ormai non è più una novità visto che tutti i modelli previsionali stanno proponendo questo scenario da ormai diversi giorni.
Tra giovedì e venerdì le temperature inizieranno ad abbassarsi ad iniziare dalle regioni nord-occidentali, ove l'affluire di più fresche correnti oceaniche scatenerà la formazione di qualche temporale, anche forte, su moltissime aree.
In questa situazione le regioni centrali e meridionali (soprattutto) proseguiranno ancora ad essere interessate da condizioni di bel tempo, con temperature ancora calde e punte massime fino a +35/+36°C.
L'aria fresca, tra venerdì e domenica, estenderà poi la propria azione a tutto il nostro Paese, allontanando il caldo africano in direzione del comparto balcanico.
Fate attenzione, non stiamo parlando di una rinfrescata accompagnata da maltempo intenso; certo, qualche temporale non mancherà di interessare le zone montuose, ma non si tratterà affatto di peggioramenti organizzati.
Quanto meno quindi le temperature torneranno ad abbassarsi e terminerà la fase di caldo afoso iniziata da ieri. I valori torneranno in media e il caldo, comunque presente, risulterà presentarsi assai più secco.
Rinaldo Cilli
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